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Responsabilità del comandante

Il comandante è responsabile della navigazione dell’unità, dell’utilizzo delle sue attrezzature, della sicurezza degli occupanti e dei terzi. Il natante non può essere sublocato, o utilizzato per lo sci nautico o per il traino di altre unità. E’ fatto divieto di provocare rumori molesti.

Prima di lasciare l’ormeggio

A. documentarsi su specifiche ordinanze che regolano la navigazione nell’area di interesse

B. verificare la disposizione e il corretto uso delle dotazioni di sicurezza presenti a bordo

C. controllare la presenza di carburante

D. leggere il bollettino meteorologico del giorno

E. informarsi sui limiti di navigazione in caso si intenda navigare in parchi e aree marine protette

Prima di accendere il motore

F. verificare che tutte le persone siano a bordo

G. verificare che non ci siano cime in acqua

H. allacciare lo stacco di sicurezza del motore fuoribordo.

Stacco di sicurezza

Tutti i fuoribordo sono obbligatoriamente provvisti di uno stacco di sicurezza, per consentire l’immediato arresto del motore in caso di caduta in mare del conducente. Il laccetto rosso dello stacco VA SEMPRE collegato al polso prima dell’avvio del motore.

Governare il gommone

Con la timoneria a ruota il gommone si governa come una macchina, sterzando a destra girerà a destra, sterzando a sinistra girerà a sinistra; l’unica differenza sta che quando si cambia direzione sarà la poppa che si muove più ampiamente della prua ruotando  su un asse immaginario posto a 1/3 dell’asse longitudinale del gommone. In retromarcia se si gira il volante a sinistra la poppa si dirigerà lentamente all’indietro verso sinistra, viceversa se si gira il volante a destra.

Limiti di velocità

Entro 500 metri dalle coste vi è il limite di velocità di 8 nodi.

Nei porti e nelle baie con altre unità all’ancora, velocità massima a 3 nodi.

Ingresso e uscita dai porti

Salvo diverse disposizioni dell’Autorità marittima, si entra e si esce dai porti tenendo la propria destra; le unità che escono hanno precedenza su quelle che entrano. Se si attraversa la fascia di 500 metri davanti all’ingresso, si deve dare precedenza alle unità in entrata e uscita.

Aree riservate alla balneazione

La zona di mare riservata ai bagnanti è di norma di 200 metri dalla battigia e 100 metri dalle coste rocciose. L’ampiezza può essere ridotta con ordinanza dell’Autorità marittima.

Per consentire l’ingresso e l’uscita in sicurezza dalla zona riservata alla balneazione delle unità a motore, sono installati i “corridoi di lancio”, delimitati da boe laterali e perpendicolari alla battigia, di larghezza generalmente di 15-30 m. Al loro interno è vietata la balneazione.

Subacqueo

II subacqueo ha l’obbligo di operare entro un raggio di 50 metri di distanza dalla propria boa di riconoscimento e deve sempre segnalarsi, anche se all’interno delle fasce riservate alla balneazione.

Qualsiasi unità deve tenersi a una distanza di almeno 100 metri dalla boa SUB, o dal mezzo nautico di appoggio che mostra la stessa bandiera rossa con diagonale bianca. Di notte il segnale è costituito da una luce lampeggiante gialla.

Precedenze

A. Quando due unità che navigano a motore si vanno incontro con rotte direttamente opposte o quasi opposte, ciascuna di esse deve accostare a dritta (destra).

B. Quando due unità che navigano a motore navigano con rotte che s’incrociano, quella che vede l’altra sulla propria dritta (destra), deve lasciare libera la rotta all’altra.

C.Quando due unità che navigano a vela si avvicinano l’una all’altra e ciascuna di esse prende il vento da lati diversi, l’unità che ha il vento sulla sinistra deve lasciare libera la rotta all’altra.

D. Quando hanno il vento dallo stesso lato, quella sopravento deve lasciare libera la rotta all’altra (si considera sopravento il lato opposto a quello in cui è il boma).

L’unità a motore lascia il passo a quella che naviga a vela, su entrambe hanno diritto di rotta l’unità intenta a pescare e quella adibita a pubblico servizio di linea.

Ancoraggio

Occorre calcolare che la barca all’ancora potrà ruotare di 360°, secondo la spinta mutevole del vento.

Circa la lunghezza da dare alla cima o alla catena dell’ancora, la regola base è 3 volte la profondità del fondale. Occorre posizionarsi con la prua rivolta verso il vento e, una volta fermi, iniziare a calare l’ancora; poi muovere dolcemente a marcia indietro per consentire alla linea d’ancora di distendersi e attestarsi sul fondo.

A questo punto è consigliabile prendere alcuni riferimenti a terra per valutare se l’ancora sta tenendo.

Navigazione con onda in prua

Graduare l’acceleratore, arrivando con un buon abbrivio – ma in decelerazione – sulla cresta dell’onda e riaccelerare appena è stata scavalcata. Per addolcire l’impatto, affrontare le onde sulla 3/4 di prua (mascone), puntando leggermente la cresta, per poi allontanarsene quando si scende nel cavo dell’onda.

I fanali dei porti

I fanali dei porti sono concepiti per essere visibili quando si è allineati all’ingresso ed entrare procedendo traguardando il fanale rosso (r) a sinistra e quello verde (v) a dritta.

Principali fanali delle unità

Un’unità a vela mostra la luce bianca sull’albero quando naviga a motore. Un aliscafo mostra anche un fanale giallo lampeggiante visibile per tutto l’orizzonte. Di notte, l’unità all’ancora mostra un fanale bianco a 360°, uno a prua e uno a poppa se è > 50 metri.